2011/11/14-15 Tirana
Il Cortile dei Gentili estende le sue mura fino all'Albania e fa tappa a Tirana, città sede di numerose università e centro della vita politica, economica e culturale del Paese.
L'incontro del 14-15 novembre si svolge sul tema:
In cosa crede chi non crede?
Sono presenti autorità civili, intellettuali e rappresentanti delle varie religioni. All'evento partecipa, oltre al cardinale Gianfranco Ravasi, anche l'arcivescovo di Tirana-Durazzo Rrok Mirdita. Molti i giovani che prendono parte all'appuntamento.
Siamo in un Paese che, sotto la dittatura comunista, si era dichiarato ateo per Costituzione. «Questo - ha detto il ministro cattolico Bunci - è un passo avanti per l'inclusione della religione nella sfera pubblica». Si nota subito che, al contrario dei Paesi occidentali, qui c'è voglia di dibattiti sulla religione, e si chiede agli uomini di fede di dare il proprio contributo alla vita del Paese, marcato da una nota tolleranza tra le principali religioni presenti: cattolici, ortodossi, musulmani ed ora anche protestanti. Nel pomeriggio i giovani riempiono tre tende proprio nel cortile della cattedrale, dove riflettono insieme al cardinale Ravasi e all'arcivescovo di Tirana, mons. Rrock Mirdita, e agli altri teologi, su argomenti come lavoro, spiritualità e comunicazione. In epilogo il messaggio di Papa Benedetto XVI, preparato in base alle domande dei giovani albanesi.
Il Cortile dei Gentili a Tirana rappresenta una tappa importante poiché siamo in una regione che è stata l'unica al mondo che ha avuto per anni nella sua Costituzione l'ateismo come principio costitutivo dello Stato e quindi con la negazione di qualsiasi possibilità religiosa. In questa luce, si ha alle spalle una storia di ateismo pieno, di ateismo nella forma più brutale quasi, per certi aspetti; sappiamo anche che ha dato persino dei risultati di persecuzione, di omologazione di tutta la comunità albanese all'insegna di questa negazione. È veramente un passo nella storia ...