2010 - Linguaggio e comunicazione

calatrava
The Language of Architecture: Calatrava's Opera House, Valencia

L’Assemblea Plenaria 2010 del Pontificio Consiglio della Cultura ha inteso rivolgere l’attenzione a un aspetto essenziale delle culture contemporanee: l’uso del linguaggio e della comunicazione, per studiare l’attuale situazione e proporre delle linee di azione per la missione evangelizzatrice della Chiesa.

Presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio si è tenuta, eccezionalmente, la Sessione Inaugurale della Plenaria, momento di incontro e di apertura alla società civile sul tema « Nella città in ascolto dei linguaggi dell’anima ». Hanno partecipato S.E.R. Monsignor Gianfranco Ravasi, il Sindaco Gianni Alemanno, Patrick De Carolis, Aldo Grasso, Lloyd Baugh e Marta Nin. 

Le sedute di lavoro sono continuate nell’ambito del Dicastero a partire da una relazione di S.E.R. Mons. Gerhard Ludwig Müller su un tema antropologico. Quindi uno sguardo ai nuovi linguaggi, in particolare il cinema, la musica, l’arte figurativa e plastica, internet e le possibilità multimediali per rintracciare le parole, i colori, i suoni e le immagini capaci di presentare la vita cristiana come esperienza valida oggi e per tutti. Proprio per favorire la comunicazione interpersonale, non ci sono stati testi scritti da leggere o da seguire, ma conversazioni con esperti quali Ennio Morricone, Dario Viganò, Robert Barron e Pietro Scott Iovane l’Amministratore Delegato della Microsoft Italia. 

La Chiesa ha una lunga tradizione nell’usare diverse forme linguistiche nelle sue comunicazioni rivolte sia al proprio interno che all’esterno. La Plenaria ha passato in rassegna questi e altri linguaggi usati oggi per coinvolgere la persona. In particolare le caratteristiche dell’interattività e della partecipazione, della chiarezza e della semplicità – evitando però la semplificazione – e i linguaggi figurativi e narrativi per poter meglio trasmettere ai nostri contemporanei in maniera comprensibile ciò che abbiamo ricevuto. Come insegna San Matteo: «Non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5, 15-16). 

Le riflessioni della Plenaria hanno portato alla creazione di un dipartimento all'interno del Dicastero, e sono state documentate con un numero monografico della rivista Cultura e Fede (vol. XIX 2001, 1), di cui una parte è replicata in queste pagine.

Galleria Fotografica

Clicca sull'immagine per aprire e su Esc per uscire