PRESENTAZIONE DELLA PLENARIA

A PAPA FRANCESCO

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women

Santità,     

nel suo itinerario di ricerca lungo le coordinate maggiori che segnano la mappa della società contemporanea, dopo aver affrontato l’orizzonte molto variegato e complesso delle culture giovanili a partire dai loro linguaggi (come il musicale, il digitale, lo sportivo), il Pontificio Consiglio della Cultura ha deciso ora di inoltrarsi in un percorso altrettanto vasto e ricco di aspetti mutevoli. Si tratta delle culture femminili, un’espressione convenzionale e forse anche discutibile. Essa, però, vuole semplicemente manifestare la consapevolezza che esiste uno “sguardo” sull’essere e sull’esistere, sul mondo, sulla vita e sull’esperienza che è proprio delle donne.

È una prospettiva non separata o alternativa rispetto a quella maschile, ma dotata di una sua originalità che in passato è stata spesso ignorata se non conculcata e che non è ancora del tutto compresa e valorizzata. Talvolta, infatti, è radicalizzata ed esasperata, altre volte è invece omologata al modello dominante di impronta maschile. Quattro sono stati i punti cardinali della nostra analisi preparata da un percorso propedeutico e sviluppata in questi giorni anche sotto la guida e l’accompagnamento di un gruppo di donne che esprimevano la molteplice varietà dell’impegno femminile nella famiglia, nella società, nel lavoro, nella cultura.

Innanzitutto, la ricerca di un equilibrio tra uguaglianza e differenza; in secondo luogo la “generatività” come codice simbolico che, quindi, va oltre la mera questione biologica; in terzo luogo, il corpo femminile, segno non solo fisiologico ma culturale e, infine, la presenza della donna nella Chiesa con la sua partecipazione attiva. Sono state queste le quattro traiettorie di un primo approfondimento che vedrà ulteriori percorsi nell’impegno futuro del nostro dicastero anche attraverso la collaborazione di una consulta femminile permanente.

I membri, i consultori e le consulenti che hanno partecipato direttamente o indirettamente a questo progetto sono ora qui con Lei, Santo Padre, per mettere un suggello a questa prima tappa attraverso il Suo messaggio e la Sua benedizione. In questo itinerario ci accompagna la guida fondamentale della Parola di Dio che è affollata di figure femminili sorridenti e sofferenti, attive e umiliate, ma che alla fine ci ammonisce su una verità ultima e basilare. L’“immagine” del Dio creatore è nell’unione e nell’amore dell’uomo e della donna (Genesi 1,27), e nella fede cristiana «non c’è più né giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio né femmina, perché tutti noi siamo uno in Cristo Gesù» (cf. Galati 3,28).

S. Em. Rev.ma Cardinale Gianfranco Ravasi

7 febbraio 2015

Il discorso del Papa ai partecipanti:

http://press.vatican.va/content/salastampa/en/bollettino/pubblico/2015/02/07/0099/00220.html