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Cortile di Madrid e Salamanca

17-18-19-20 ottobre 2016

Dal 17 al 20 ottobre 2016, si è tenuto presso l’Università di Rey Juan Carlos e Università Pontificia Comillas di Madrid e l’Università Pontificia di Salamanca un “Cortile dei Gentili” sul tema “Cultura dell’incontro e bene comune”, organizzato dal Foro Ecuménico Social e promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano.

Hanno partecipato agli incontri vari esperti nel campo della Responsabilità Sociale e dell’Economia Civile, come Jesús Conill e Juan Benavides Delgado, direttori RSE di grandi aziende, i professori universitari Miguel Carrera Troyano, David Alameda, José Luis Fernández, Angel Losada e Stefano Zamagni, il Vicerettore dell’Università Pontificia di Salamanca Jacinto Nuñez Regodeen, il Presidente del CIVICOMM Juan José Almagro, e il Direttore Esecutivo del “Cortile dei Gentili” P. Laurent Mazas.

Responsabilità Sociale e Bene Comune” sono temi di forte attualità: Papa Francesco invita ad accogliere gli stimoli perché la nostra società possa ritrovare le sue basi solide nel bene comune, nella comprensione reciproca e nella cooperazione.

Nel mondo dell’impresa essi rappresentano uno dei principali oggetti di studio e punto di partenza per l’elaborazione di nuovi modelli economici, come emerge dai dibattiti “Economia Civile, una nuova sfida”, “Bene Comune ed Economia”.

L’impatto che l’attività della singola azienda ha sulla società incide sul capitale reputazionale, variabile importante ai fini della determinazione del potere contrattuale delle imprese stesse, e stimola ulteriori riflessioni sull’influenza che i modelli economici del passato hanno avuto sulla società, di come questi si siano tradotti nell’agire umano e di come oggi la necessità di sensibilizzazione ad un cambiamento, che sia frutto dell’azione congiunta di “Società, impresa e Università”, riguardi in primis la persona nella sua individualità e nelle sue dinamiche relazionali più profonde, come quella de “il Dialogo Perso”.

La società sta attraversando una fase di profonda incertezza e inquietudine nella quale l’individualismo, che enfatizza le disuguaglianze spingendo all’isolamento sociale, causa scarsità di beni relazionali comportando l’abbassamento dell’indice di felicità.

La responsabilità sociale d’impresa parte dal desiderio di bene concreto radicato nell’uomo, che fa emergere la necessità di elaborare un nuovo paradigma economico, un nuovo sguardo sulla realtà che parta dalla concezione di “homo, homini natura amicus”, eliminando l’idea secondo cui la relazione fra gli uomini debba fondarsi sull’ostilità reciproca: è il paradigma dell’economia civile di Antonio Genovesi. Le attività economiche devono essere organizzate nell’ottica del bene comune, inteso come “bene di tutti gli esseri umani e dell’essere umano nella sua totalità, quindi nelle sue tre dimensioni: quantitativa, socio-relazionale e spirituale”.

In questo contesto, l’impegno attivo delle imprese nella creazione del bene gioca un ruolo fondamentale: un’impresa responsabile deve dialogare con le sue funzioni, dev’essere innovativa e attiva nel cercare di creare una globalizzazione più giusta.

Le difficoltà nel dialogo sono alla base dei problemi connessi al processo di secolarizzazione e all’autonomia morale che stiamo vivendo: in questa globalizzazione negativa, il linguaggio è formazione e divulgazione, invece che comprensione della realtà, e il dialogo è orientato principalmente alla contestazione e alla conferma dell’autoreferenzialità. È necessaria una cultura sociale improntata sul discernimento, sulla “ragione critica” che porti a riscoprire se stessi, in primis, e nel riscoprirsi a incontrarsi con gli altri.

Il “Cortile dei Gentili” è l’occasione di superare il limite dato dalla visione unilaterale, di aprirsi all’incontro con l’eternità, di realizzare un processo di “umanizzazione della pluralità”.

Il dialogo libero e rispettoso fra credenti e non credenti è il cuore del “Cortile”, il quale lo concepisce non come strumento per imporre la propria idea, ma come percorso intrapreso per soddisfare quel desiderio relazionale insito nell’uomo e scaturito dalla consapevolezza che l’incontro con l’altro sia un momento fondamentale per la costruzione e condivisione del bene comune.

Bianca Maria Lonigro