Carabinieri. Tutela dei beni culturali ecclesiastici. 26 Febbraio 2013

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Il 26 Febbraio del 2013 si è svolto, in collaborazione tra il Pontificio Consiglio della Cultura e il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, un incontro tra il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, prof. Lorenzo Ornaghi, e il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, S. Em. il Card. Gianfranco Ravasi, nel quale è stato presentato il “Manuale sulla tutela dei beni culturali ecclesiastici”, realizzato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. 

L’iniziativa, che rappresenta una novità assoluta nel settore della difesa del patrimonio culturale ecclesiastico, è il risultato della collaborazione tra la Santa Sede e il Governo Italiano volta ad arginare il dilagante fenomeno dei danneggiamenti e saccheggi nelle chiese, così come negli altri luoghi “speciali” del patrimonio culturale, quali monasteri, conventi e santuari. 
Sua Em.za. Rev.ma il Card. Gianfranco Ravasi aveva a suo tempo manifestato al Ministro la necessità di realizzare una guida contenente consigli e accorgimenti pratici per migliorare la tutela dei beni ecclesiastici, formulando il desiderio che la realizzazione venisse affidata al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, quale organo di diretta collaborazione del sig. Ministro e soprattutto in virtù del livello di “eccellenza” - unanimemente riconosciuto in ambito internazionale - dello stesso Comando.

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I consigli e le indicazioni sulla sicurezza delineati nella pubblicazione non prevedono un’attuazione invasiva, ma sono modellati in base alla peculiarità dei luoghi e alle specificità dei beni ecclesiastici. Il “Manuale” rappresenta, per tutti coloro che sono impegnati nella missione pastorale, uno strumento di ausilio tecnico-pratico per comprendere e fronteggiare i “rischi” di aggressione al patrimonio ecclesiastico, nella consapevolezza che l’efficacia delle soluzioni proposte è da rapportare a fattori variabili quali opportunità, possibilità di spesa, praticità, difficoltà nell’individuare personale incaricato.
Realizzato anche in formato digitale e tradotto in francese, inglese e spagnolo, verrà distribuito a livello mondiale in tutte le Diocesi, affinché ne promuovano una diffusione capillare.

Il vademecum è suddiviso in 15 punti e contiene allegati in cui vengono trattate, tra le altre, problematiche come la catalogazione del bene culturale ecclesiastico, la valutazione e la riduzione del “rischio”, la verifica dell’inventario dei beni culturali, la vigilanza delle chiese nelle ore di apertura e in occasione di funzioni liturgiche, la verifica del deflusso dei fedeli, la tutela dei beni pregevoli facilmente asportabili. Inoltre, sono state incluse utili indicazioni sia sulle necessarie modalità di comportamento in caso di furto, sia sulle principali azioni di salvaguardia dei beni culturali dal degrado ambientale.
In particolare, si è posta l’attenzione sulla necessità di conoscere i beni culturali custoditi nelle chiese, presupposto per qualsiasi azione di tutela. La compilazione della cosiddetta “carta d’identità” descrittiva e fotografica del bene (OBJECT ID), oltre a raggiungere questo scopo, è lo strumento indispensabile affinché il patrimonio culturale illecitamente sottratto possa essere rintracciato, “identificato” e recuperato.
Infine, per rendere i consigli e gli accorgimenti contenuti nel “Manuale” ancora più incisivi e di immediata lettura, è stato predisposto un prospetto che li riassume in forma di “indicazioni pratiche”.

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