Le Opere

"CREAZIONE"

Studio Azzurro
Bozzetto progettuale, totale dell’opera Videoinstallazione interattiva, cm 530 x 1110 x 1110 Courtesy © Studio Azzurro

L’opera realizzata per il Padiglione Vaticano riguarda il momento della Creazione. Si tratta di un ambiente sensibile di 120 mq dal titolo In Principio (e poi), progettato appositamente per l’esposizione veneziana. Il lavoro affronta il tema della narrazione biblica attraverso uno spazio che evoca un grande solido di pietra che si dischiude. Al suo interno immagini immateriali si animeranno al contatto delle mani dei visitatori, suggerendo il regno animale, quello vegetale e il dominio della parola pronunciata dall’uomo. L’essere umano è visto come “portatore di storie”, di narrazioni personali che attraverso i linguaggi multimediali concorrono al grande racconto delle origini e del rapporto dell'uomo con lo spazio e il tempo. Sono le voci, i volti e i gesti di uomini che vivono una condizione di costrizione dello spazio e del linguaggio a porgere le loro storie: detenuti e detenute del carcere di Milano-Bollate ripercorrono le loro personali genealogie, in una costruzione di identità che si muove a ritroso fin dove la memoria di ognuno può giungere. Lo spettatore è sollecitato a entrare in relazione con i "portatori di storie" e attivare, così, la propria storia, superando la dimensione formale della rappresentazione per immergersi nel concetto di origine, rivitalizzandolo, oppure estraendo forme, creature e suoni dai movimenti delle mani e dal linguaggio dei segni di altri "portatori di storie". Emerge la straordinaria capacità di Studio Azzurro, che ne ha fatto in trent’anni di attività uno dei collettivi artistici più apprezzati nel mondo: quella di saper fondere spazi fisici e spazi della narrazione e dell’immaginazione, utilizzando gli strumenti della tecnologia per produrre una conoscenza attiva, condivisa attraverso il contesto aperto della sensorialità, e far emergere le potenzialità creative di chiunque entri a contatto con l’opera.

"DE-CREAZIONE"

Josef Koudelka
Trittico, 1986-1997 Stampa fotografica a getto d’inchiostro, 158 x 150 cm Courtesy © Magnum Photos-Contrasto

I paesaggi di formato panoramico, ai quali Josej Koudelka inizia a dedicarsi a partire dalla fine degli anni ’80, mostrano la desolazione e l’abbandono ma anche la potenza simbolica e la capacità di innescare un disorientamento percettivo provocato dagli scarti dimensionali, generando immagini di grande potenza evocatrice. E’ nell’ambito di queste esperienze che prende forma De-creazione, una sequenza di 18 fotografie che comprende 9 stampe a getto d’inchiostro di grande formato orizzontale (cm 91 x 257) e tre trittici verticali (cm 158 x 150). La sequenza, pensata appositamente da Koudelka per questa occasione, presenta una serie di immagini tra celebri e meno note, classici della sua visione e veri inediti, e interpreta il potere di trasformazione dell’uomo sull’ambiente da un lato e la distruzione insita nella natura stessa, e nel tempo, dall’altro. Realizzate con una fotocamera panoramica, a volte accostate a formare trittici, le immagini testimoniano lo straordinario istinto compositivo di Josef Koudelka. Ad interagire e dialogare tra loro, quasi rispondendosi di immagine in immagine, sono tre grandi temi legati all’idea di distruzione: l’intervento del tempo sulla storia umana e sull’ambiente e contemporaneamente l’abbandono da parte dell’uomo; gli scenari di guerra, dove è posto in evidenza il silenzio di ciò che resta dopo i conflitti;  infine i due poli antitetici di natura e mondo industriale, impegnati da lungo tempo in un altro tipo di conflitto non meno doloroso e nocivo. Le fotografie scelte coprono un arco cronologico che va dal 1986 al 2012 e una vasta estensione geografica che include l’Europa e il vicino Oriente, dalla Francia alla Giordania, dalla Libia alla Slovacchia, dalla Germania alla Grecia. 

"RI-CREAZIONE"

Lawrence Carroll
Nothing gold can stay, 2013 Oil, wax, canvas, wire, light bulbs, 310 x 245 x 20 cm Courtesy © Lawrence Carroll Studio

L’opera realizzata per il Padiglione Vaticano riguarda il momento della Ri-Creazione. Posta alla fine del percorso di visita, l’installazione dal titolo Another Life, creata appositamente per il tema proposto e per lo spazio del padiglione, si compone di quattro grandi wall paintings e due floor pieces, come li definisce lo stesso artista. L’illuminazione si rivela di primaria importanza nell’impostazione del lavoro ed è pensata come il più possibile naturale, mai rivolta direttamente alle opere ma diffusa uniformemente dal soffitto, per permettere ai colori tenui e naturali, tipici di Lawrence Carroll, di esplicitare appieno la loro qualità di assorbenza, accentuata anche dall’uso di cere e di oli, componenti cari all’artista per la loro densa trasparenza. Anche l’aspetto progettuale si è rivelato uno dei cardini del lavoro, che ha coinvolto anche un gruppo di tecnici per la realizzazione di uno dei pannelli a parete: un freezing painting unico nel suo genere per caratteristiche e dimensioni rispetto alle precedenti opere di Carroll, che ciclicamente sarà scongelato e ricongelato mutando il suo aspetto nel corso della giornata. La componente operativa della realizzazione, in parte condotta nel grande studio nei pressi di Bolsena, ha riguardato anche una riflessione dell’artista sulle sensazioni dell’attesa, della sfida e della gioia, come anche su certe implicazioni dei processi di automatismo che scaturiscono dall’ “esperienza delle mani”.