Chiesa, musica e interpreti: un dialogo necessario

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ravmusi

INDIRIZZO AL SANTO PADRE FRANCESCO

da parte del CARD. GIANFRANCO RAVASI

CONVEGNO MUSICA

Udienza 9 novembre 2019

Santità,

quella che ora Le presentiamo è la terza tappa di un itinerario iniziato più di due anni fa e posto all’insegna della musica sacra, una delle espressioni più alte della storia della cultura, ma soprattutto una delle componenti fondamentali del culto.

Davanti a Lei sono ora i duecento partecipanti a questo terzo incontro, provenienti da trentuno nazioni diverse. Per tre giorni essi si sono dedicati ad approfondire un tema posto logicamente in continuità con le tappe del percorso precedente. Infatti, dopo aver delineato l’identità specifica della musica sacra e liturgica e dopo aver lasciato spazio alla figura del compositore, ora si è affrontato il ruolo degli interpreti musicali.

Come è evidente, la musica non si riduce e non si cristallizza nella scrittura muta della partitura, dello spartito o dei testi, ma si esprime nell’esecuzione che è una realtà viva e sonora. Ora, nella liturgia la musica manifesta l’anima dell’assemblea liturgica, si affida alla potenza della voce nel canto, è espressa anche dall’armonia degli strumenti musicali, diventa preghiera, invocazione e lode rivolta a Dio, accompagna e illumina la stessa Parola di Dio, rivela la molteplicità delle culture e delle stesse comunità ecclesiali.                                             

Si compie, così, l’appello del Salmista a “cantare inni a Dio con arte” (Salmo 47/46,8). Santità, la Sua parola ora ci guiderà ulteriormente in questo percorso e la Sua benedizione sarà il suggello a questo «dialogo necessario tra Chiesa, musica e interpreti», come recita il titolo del nostro convegno.

[Discorso del Santo Padre]